Secondo un nuovo studio scientifico, potenti cicloni tropicali stanno raggiungendo il maggior picco di intensità dall’equatore e più vicino ai poli. Tale studio è stato pubblicato il 14 Maggio 2014 sulla rivista Nature (link), dove i risultati mostrano che negli ultimi 30 anni, i cicloni tropicali (o uragani) e tifoni, si stanno muovendo più vicino ai poli ad una velocità di circa 33 miglia ogni 10 anni nell’emisfero settentrionale e 38 miglia per dieci anni nell’emisfero australe.
Kerry Emanuel, un professore del MIT e co-autore del documento, dice: “Il valore assoluto delle latitudini in cui queste tempeste raggiungono la loro massima intensità, sembra essere in aumento nel corso del tempo. La tendenza è statisticamente significativa a un livello abbastanza alto”. Emanuel dice che tendenza sembra coerente con un riscaldamento climatico, aggiungendo che” può significare che le condizioni termodinamicamente favorevoli per queste tempeste stanno migrando nelle zone polari (pole-ward)”.
Le implicazioni di questi risultati sono gravi, come il movimento di intensità del picco, il che significa che le regioni più a nord e a sud dell’equatore, che prima non hanno dovuto sopportare molti approdi dai cicloni pericolosi, possono avere una maggiore esposizione a questi eventi meteorologici estremi. Questo potrebbe portare a “conseguenze potenzialmente disastrose per la vita umana” e “le eventuali modifiche relative alle posizioni in cui le tempeste fanno la loro comparsa, avranno effetti evidenti sui residenti delle città costiere e soprattutto per le infrastrutture”.
Per condurre lo studio i ricercatori hanno utilizzato dati internazionali dal 1982 al 2012, dati che sono stati raccolti dal National Culminante Data Center del NOAA e utilizzato la posizione del picco di intensità dei cicloni, come un punto di riferimento perché è una più coerente statistica metrica, come la durata temporale. Ci sono differenze regionali nel movimento verso i poli da parte dei cicloni, vedi il fatto che ogni bacino oceanico diverso, come l’Oceano Indiano settentrionale, ha vissuto questo cambiamento da qualche anno a questa parte e porta i ricercatori a suggerire che questa “migrazione lontano dai tropici è un fenomeno globale”.
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